La Verga rabdomantica
L’etimologia della parola Rabdomanzia deriva dal greco rabdos (bacchetta, verga) e manteia (divinazione, oracolo, predizione) usata già nell’antichità dal poeta Omero che ne dava il significato di divinazione con la bacchetta.
E’ evidente che già a quei tempi la Grecia conosceva questa disciplina e la riteneva atto divinatorio per sacerdoti.
La verga rabdomantica è normalmente di legno di nocciolo o di olmo e in altri casi di acciaio.
La sua estremità a punta è lunga 5 cm e le due branche di 30 cm l’una.
Nel caso sia di legno va colta con un diametro di circa 8-10 mm.
I movimenti della verga sono determinati da delle reazioni neuromuscolari condizionate dalle frequenze emesse sulla superficie terrestre, che possono modificare istantaneamente lo stato bionergetico del rabdomante.
Essa è stata utilizzata fin dalle origini dell’uomo per scoprire le acque e i minerali nascosti nel sottosuolo.